TELE


[under construction]

a work by F. De Isabella with Raffaele Tori, F. De Isabella advice and development Giulia Traversi with the support of ORA - Orobie Residenze Artistiche, DAS Dispositivo Arti Sperimentali Bologna

La ricerca di questo spazio nasce dal desiderio di prendersi un tempo e attraversarlo con il corpo, metterlo al centro. Che cosa significa mettere al centro? Come usiamo la parola esposizione? Mi chiedo spesso quali siano le dinamiche che portano il mio corpo a nascondersi o rivelarsi, che impatto abbia la mia presa di posizione rispetto alla spinta che viene da fuori e che sembra ingannare le forze.

Qual’è la parola che viene usata più spesso? Fragilità. Chi ha reso fragile la bellezza? Chi ha chiamato coraggio la paura di guardarsi.

Non metteremo al centro queste voci ma il corpo, qualsiasi cosa voglia dire, e proveremo a raccontarlo. I corpi che si sono nascosti o che sono stati sovraesposti, i corpi che sono stati decisi.


Che cosa vuol dire rivelarsi? Cercare. Guardare. Sentire il piacere. A quale distanza?

“Se i miei ricordi scolastici non mi ingannano, la parola 'video' viene dal latino. Per migliaia di anni ha significato 'io vedo', e solo di recente è passata a designare un’immagine elettronica. Anche il termine 'tele' proviene dal latino; 'telus' può significare sia 'vicino' che 'lontano'. Televisione potrebbe quindi essere definita 'vedere vicino ciò che è molto lontano'”.

Wim Wenders - The Act of Seeing - L’atto di vedere

[La parte centrale di questo progetto si manifesterà in forma di video e verrà girato esclusivamente con un teleobbiettivo molto stretto.]


TRAILER TELE